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 CALDERONE 2013
Rassegna teatrale di generi vari
dal 13 al 21 luglio 2013

 

TUTTI GLI SPETTACOLI SONO A INGRESSO GRATUITO

 

Organizzazione

COMUNE DI TREVIOLO

 

 

 

Direzione artistica

GRUPPO TEATRO FRAGILE

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Informazioni

 

Gruppo Teatro Fragile
tel. 035.69.33.17 ▪ 339.53.93.461
e-mail direzione@teatrofragile.it
sito www.teatrofragile.it

Biblioteca Comunale di Treviolo “Lanfranco da Albegno”
tel. 035.69.39.16

sito www.bibliotecatreviolo.org

www.comune.treviolo.bg.it/biblioteca

 

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Dove siamo

 

Il giardino della Biblioteca di Treviolo si trova in Viale Papa Giovanni, 34/38  guarda la mappa

Lo spettacolo di strada di Treviolo si svolge a partire dalla piazza principale del paese, Piazza Mons. Benedetti guarda la mappa

 

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Presentazione

  

Presentare il ricco cartellone della Rassegna Teatrale “Calderone” è uno dei piaceri che mi compete ogni anno. Lo faccio, ancora una volta, dopo aver gustato titolo dopo titolo, nome dopo nome, le scelte che la direzione, con grande sensibilità e in accordo con l’amministrazione, ha fatto.

Come sempre, anche la Rassegna 2012 è stata un grande successo. Il pubblico ha apprezzato e molte idee e riflessioni sono emerse da quelle belle serate.

Il teatro è un medium autonomo, forte, di grande prestigio e dalla storia importante. Eppure è sempre riuscito a dialogare con la mutevole realtà che lo circonda. Così fa oggi, attraverso testi, autori e attori.

Siccome questo è un periodo buio, tra crisi economiche e drammi sociali, abbiamo pensato di riscoprire il significato originario del teatro come medicina per l’anima; abbiamo dunque prediletto testi brillanti e comici, senza dimenticare il valore delle nostre tradizioni. Vogliamo che gli spettatori si dimentichino dei problemi e trascorrano due ore di totale relax.

Molto ancora ci sarebbe da dire, dunque, ma la cosa migliore, a questo punto, è sfogliare il programma e cominciare a selezionare gli spettacoli  interessano di più.

 

Che si apra il Sipario…

 

Fabiano Zanchi – Assessore “Qualità della vita”
comune di Treviolo

 

Nove spettacoli teatrali di generi vari e a ingresso gratuito, tutte le sere dal 13 al 21 luglio a Treviolo. Questi i dati essenziali della la diciassettesima edizione di Calderone, mirati al consolidamento del successo di una manifestazione ormai tradizionale nel panorama ricreativo e culturale dell'estate bergamasca. La rassegna nasce dall'impegno organizzativo e finanziario del comune di Treviolo e del Gruppo Teatro Fragile, che ne cura anche la direzione artistica.

La struttura del programma 2013 è fedele alla fortunata ricetta ormai nota: presentare una panoramica della realtà teatrale contemporanea meno istituzionale, nell’intento di attirare soprattutto un pubblico non abituato a frequentare i teatri. Ecco perciò un cartellone fatto di spettacoli che, da una parte, si qualificano per serietà formale e contenutistica e, dall’altra, sono sempre assai godibili. Insomma, un modello di divulgazione del teatro come occasione di aggregazione sociale e di riflessione collettiva.

 Tra le proposte di quest'anno vediamo l’alternarsi di artisti già ospitati e nuovi. Tutto inizia sabato 13  nel giardino della biblioteca con “Mé e i mè ma”, lo spettacolo de Les MisEnsamble sulla tradizione delle fabbricazione delle coti a Pradalunga, in Val Seriana, recitato nel locale dialetto.

Domenica 14 continuano le rappresentazioni da palco, con il Gruppo Teatro Fragile che ci propone “Direzione Macondo”, omaggio a Gabriel García Márquez attraverso una pièce per voce, corpi e flauto. Lunedì 15 ecco con “Reading di action poetry” del teatro delle Ali, dove un racconto di José Saramago diviene luogo drammaturgico per la ricerca vocale. Campo teatrale, con “Indolore”, martedì 16 ci racconta la vita matrimoniale vista un'ottica spietata e pietosa (regia di César Brie).

 Grande novità per mercoledì 17: la prosa tradizionale approda a Calderone. Avremo infatti il Laboratorio Teatrale Le Tracce con “L'orso”, un atto unico di Anton Cechov. Salto di genere vertiginoso giovedì 18, con una immancabile e simpatica commedia dialettale bergamasca: “Trédes a tàola” della Compagnia F.O.M. di Mozzo. Il giorno dopo, venerdì 19, Antonio Russo ci propone “Mangia bello, mangia!”, un monologo lieve e comico che narra la storia di un trafficante di cibo spazzatura. Sabato 20 avremo invece un’esotica quanto poetica immersione in “Angikam, caleidoscopio d’Oriente”, florilegio di danze della tradizione classica indiana presentate dal Teatro Tascabile di Bergamo.

Musica e sketch tra ironia, satira e poesia invece domenica 15. Ecco infatti, trasferendoci nella Piazza Mons. Benedetti di Treviolo, il Teatro due Mondi con “Carosello”, cui affidare il commiato ai nostri affezionati spettatori.

Carlo D’Addato – direttore artistico

 

 

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Programma

 

Tutti gli spettacoli…

·    Sono a ingresso gratuito

·    Si svolgono alle 21.30

 

In caso di pioggia, gli spettacoli nel giardino della biblioteca sono spostati nell'attigua palestra, lo spettacolo in piazza è annullato

 

 

Clic sul titolo dello spettacolo per vederne la scheda

 

 

sabato 13 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Les MisEnsamble

Mé e i mè ma

 

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domenica 14 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Gruppo Teatro Fragile

Direzione Macondo

 

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lunedì 15 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Delle Ali

Reading di action poetry

 

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martedì 16 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Campo teatrale

Indolore

 

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mercoledì 17 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Laboratorio Teatrale Le Tracce

L'orso

 

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giovedì 18 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Compagnia F.O.M. di Mozzo

Trédes a tàola

 

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venerdì 19 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Antonio Russo

Mangia bello, mangia!

 

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sabato 20 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Teatro Tascabile di Bergamo

Angikam, caleidoscopio d'Oriente

 

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domenica 21 luglio – ore 21.30

Piazza di Treviolo

Teatro Due Mondi

Carosello

 

 

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sabato 13 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Les MisEnsamble

Mé e i mè ma

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Questa è la storia di Teresina, di Santina, di Irma e delle loro mani.

Mani esauste per il tanto lavoro che ogni giorno, devono affrontare.

Ci sono le pietre coti da "fitare", i panni da portare al lavatoio, la casa da tenere in

ordine, i figli da crescere e un marito da abbracciare.

Se siete fortunate e non ve l'ha portato via la guerra.

Teresina, Santina e Irma, mogli e madri per scelta, fitadure per mestiere, nella Bergamasca del 1921.

Un omaggio a tutte loro e alle loro forti, instancabili mani.

 

Con Romina Alfieri, Silvia Masper, Alessandra Spinelli

Musiche originali eseguite dal vivo da Francesco Maffeis

Luci di Marco Poldo Cattaneo

 

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domenica 14 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Gruppo Teatro Fragile

Direzione Macondo

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Macondo è un luogo dell’immaginario universale uscito dalla penna dell’apostolo del Realismo Magico Gabriel García Márquez.

Ci siamo messi sulle sue tracce, scoprendo che questo villaggio esotico accompagna la produzione letteraria di “Gabo” già da molto prima di Cent’anni di solitudine (pubblicato nel 1967). Nel 1955 esce infatti il Monologo di Isabel che vede piovere su Macondo, che è stato il punto di partenza per un lungo percorso di dialogo drammaturgico, scenico e musicale tra noi e Márquez, sospeso tra la deferenza al testo e la consapevolezza che, soprattutto a teatro, amare è tradire.

 

Con Fabiola Maffeis e Silvia Sonzogni

Musiche eseguite dal vivo da Dario Cangelli

Luci e fonica di Pierangela Cattaneo

Regia di Carlo D’Addato

 

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lunedì 15 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

delleAli

Reading di action poetry

RICONOSCERSI ISOLA

lettura / concerto dal testo di J. Saramago - IL RACCONTO DELL'ISOLA SCONOSCIUTA

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“Chiedere al Re una barca per cercare l’isola sconosciuta significa intraprendere il viaggio più difficile, quello che non riusciremo mai a fare fino in fondo, verso quell’isola sconosciuta che non siamo altro che noi stessi”.

Il viaggio di Saramago è il viaggio dell’autoconoscenza, senza psicologismi o spiritualismi di sorta. Il viaggio della vita alla ricerca di un significato:

“… bisogna allontanarsi dall’isola per vedere l’isola, é che non ci vediamo se non ci allontaniamo da noi;

se non ci allontaniamo da noi stessi, intendete dire, non è la medesima cosa.”

Il breve racconto, ricco di metafore ed allegorie, che Saramago svela attraverso frasi dense, offre al lettore una traccia per seguire più da vicino il suo pensiero, senza mai allontanarlo dall’atmosfera e dal ritmo della narrazione.

La lettura di Antonello Cassinotti è contrappuntata da cantati melodici, mutazioni ritmiche, sonorità fluttuanti. Col sapiente uso di un campionatore elettronico gli intermezzi e la narrazione si combinano orchestrando una performance che trasforma il racconto in composizione, la parola in musica, la storia in visione.

Le immagini video, generate ed elaborate dal vivo da Giacomo Verde, proiettate su un tulle trasparente fanno da cornice e supporto alla narrazione. Accompagnano le fasi e le atmosfere del racconto evocandone personaggi e situazioni attraverso materiali e immagini liquide, dense, irreali. A sottolineare il carattere di viaggio interiore e di visione onirica che alimentano il racconto di Saramago.

 

Video-lettura di e con Antonello Cassinotti – voce e campionamenti Giacomo Verde – video live

 

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martedì 16 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Campo teatrale

Indolore

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Due sposi entrano a casa dopo le nozze come nelle fiabe. La sposa attraversa la porta tra le braccia del marito. Tutti gli oggetti sono incartati. Scartano tutto chiedendosi come sarà la loro vita insieme.

La casa che costruiscono è un ring di pugilato. Uno spazio chiuso in cui si alternano i combattimenti e le tregue di un amore che il tempo, l'abitudine, le frustrazioni e l'incapacità di comunicare faranno diventare un luogo di violenza. La violenza domestica attraversa tutte le classi sociali, è un fenomeno così diffuso quanto poco denunciato e per il quale le vittime (quasi sempre le donne e i bambini) soffrono di uno stato di impotenza estrema.

Non c'è una ragione che spieghi la violenza domestica. A quanto sembra l'intimità sessuale fa attraversare una soglia. Al di là di quella soglia il partner è vissuto come proprietà, come oggetto su cui scaricare le proprie frustrazioni. Spesso è un amore malato e frustrato, un'oscena richiesta di aiuto che si cela dietro la violenza. La donna e i figli sono vittime dell'uomo che a sua volta è vittima di sè stesso. In molti matrimoni, uomini di 80 o più chili picchiano donne di 50 o bambini di dieci o venti chili. Non esiste difesa possibile. Il ring e i regolamenti del pugilato ci permettono due metafore: non è lecito colpirsi se il peso di uno supera di sei chili il peso dell'altro, e il quadrilatero è un luogo chiuso dal quale non si esce se non sconfitti o feriti, o morti.

Nello spettacolo la violenza non è mai esplicita. Abbiamo costruito immagini e allegorie dei modi in cui la violenza si esercita tra le pareti domestiche. Il testo ha due funzioni: da le informazioni necessarie e completa le azioni senza descriverle, trasportandole verso l'immagine e la metafora. Il nostro non è un testo di denuncia. E' un poema amaro su quanto accade troppo spesso dentro le mura domestiche.

Con Adalgisa Vavassori e Gabriele Ciavarra

testo e regia César Brie

 

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mercoledì 17 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Laboratorio Teatrale Le Tracce

L'orso

di Anton Cechov

http://www.letracceteatro.it/RIVA3073_eq3.JPG

E’ la storia di una vedova che ha votato la propria vita alla memoria del marito defunto (il quale, per tutta la durata del matrimonio, l'ha tradita e umiliata) e che riceve l'inattesa la visita di un creditore del consorte. L'uomo crede che l'atteggiamento della vedova, che si rifiuta di vederlo, sia una posa atta ad evitare di saldare il conto. La donna reagisce con veemenza alla calunnia e i due finiscono paradossalmente per sfidarsi a duello. Naturalmente, tra due temperamenti tanto focosi non potrà che scoppiare l'amore: la vedova non sarà più poi così inconsolabile!

 

Personaggi e interpreti: Elena Ivanovna Popova (Pina De Filippo) - Grigorij Stepanovic Smirnov (Alberto Calvi) – Luka (Alberto Ape)

Regia di Gianni Buscaglia

 

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giovedì 18 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Compagnia F.O.M. di Mozzo

Trédes a tàola

Conoscere le leggi arcane del mondo per poterle dominare è stato sempre il sogno di ogni mago, dall’era di Atlantide alla conquista della luna. Gli antichi egizi, e i pitagorici, che con l’arcano avevano abile dimestichezza, annoverarono il numero fra le leggi segrete del mondo. “TREDICI”. Attribuire a questo numero fenomeni spiegabili normalmente e razionalmente, entriamo nel cerchio della superstizione. Certe persone, purtroppo, sono condizionate a credere e a dare soprattutto significati magici a numeri, fatti, cose e comportamenti. Per loro, il numero “TREDICI” è nefasto e arreca sciagure. Siamo nei tempi moderni alla vigilia del classico cenone della notte di Natale. Tutto è pronto, ma gli invitati sono…tredici. Apriti cielo! E’ una sciagura, perciò non è possibile iniziare. Per scongiurare questa…imminente tragedia, si fa l’impossibile per cercare ed invitare il quattordicesimo ospite, ma data l’ora tarda, non è così semplice. “Dicc trà nóter, de la söperstissiù a m’gh’à de crèd a töta anda?” Sono tre atti brillanti, vivaci e di massima tensione che suscitano emozioni con esilaranti passaggi.

PERSONAGGI                                            RUOLO                                      INTERPRETI

Francesco Villa                                         indüstriàl                                  Mario Maestroni

Margherita Villa                                      sò moèr                                     Daniela Brena

Ercolina                                                    sò mama                                    Giusi Nava

Dottor Mascheroni                                dutùr de famèa                         Vincenzo Sirtoli

Amalia Zamboni                                     amìsa de famèa                         Luisa Passera

Amilcare Zamboni                                  sò òm                                          Pierino Locatelli

Gelindo Fumagalli                                  amìs de famèa                           Filippo Bonati

Manuela Kukuskèn                                la “pasionaria”                           Ivana Mosca

Giorgio                                                     ol magiurdòm                             Renato Gavazzeni

Ospiti della serata   Vittorio, Rosa, Susanna, Angela, Giovanna, Alessandro, Agata - Scenografie: della compagnia. Suggeritore: Alessandro Mazzola - Trovarobe: Giovanna Filisetti. Costumi: Susanna Gambarara - REGIA: Vittorio Rota

 

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venerdì 19 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Antonio Russo

Mangia bello, mangia!

Dopo aver letto “Mi fido di te”, il romanzo di Massimo Carlotto e Francesco Abate, mi sono domandato tante volte dove finisce la realtà e comincia la fantasia! Non mi interessava la storia puramente noir del protagonista, ma la sua “passione” per la sofisticazione alimentare. Ho così iniziato un viaggio che è durato tre anni,

ho cercato di capire, di documentarmi, di raccogliere materiale, di raccogliere idee, più volte mi sono arenato nella vastità dell’argomento, il cibo!

Il panorama che ne è venuto fuori è veramente apocalittico: la sofisticazione alimentare sta dilagando. Le leggi europee, pilotate da interessi molto precisi, stanno facendo diventare il nostro continente una pattumiera di alimenti nocivi. La legislazione è fatiscente, i sofisticatori rischiano pochissimo. L'intero sistema alimentare moderno è basato sulla cattiva qualità del cibo che noi mangiamo e che produce sempre più malattie, la gente non si rende conto... bisogna mettere in discussione un intero sistema alimentare.

liberamente ispirato al libro MI FIDO DI TE

di Massimo Carlotto e Francesco Abate

con Antonio Russo

 

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sabato 20 luglio – ore 21.30

Giardino biblioteca di Treviolo

Teatro Tascabile di Bergamo

Angikam, caleidoscopio d'Oriente

Una fantasia di teatro danza classico indiano

“Caleidoscopio d’Oriente” è una fantasia di brani che appartengono alle tre discipline praticate dagli attori del Gruppo:

KATHAKALI: originario del Kerala, la verdeggiante regione dell`India sud-occidentale, il Kathakali, nella sua forma attuale, viene fatto risalire alla seconda metà del XVII. Dalla seconda metà dell`Ottocento e per i primi decenni del nostro secolo, il Kathakali andò soggetto al generale decadimento che colpì rovinosamente tutta la cultura indiana sotto il dominio britannico. Ottenuta l’indipendenza il Kathakali è tornato all`antico splendore con una vitalità e una popolarità sempre crescenti. La celebrità del Kathakali, vero e proprio mito per la pratica scenica occidentale, consiste essenzialmente nel rigore della tecnica e nella leggendaria preparazione dei suoi attori.

ORISSI: lo stile, che deve il suo nome all`odierno stato di Orissa dell`India Nord orientale, vanta origini antichissime. Essa era nella tradizione una pratica cultuale riservata esclusivamente ad alcune sacerdotesse, le mahari, che la eseguivano nel corso della cerimonia quotidiana del bhara singar. Alla fine degli anni Cinquanta, quattro fra i più reputati guru di Orissa, hanno fissato per intero il ricchissimo vocabolario della tradizione.

Come tutte le danze classiche indiane anche Orissi, pur conservando l`impronta religiosa, è ora diventata un fatto essenzialmente artistico.

BHARATA NATYAM: è la danza classica indiana per eccellenza. Un tempo essa era eseguita nei templi da danzatrici sacre, le devadasi, che venivano allevate e istruite nelle arti e nella musica unicamente a questo scopo. Caduta in disgrazia a causa della censura vittoriana ai tempi del dominio britannico, questa lirica d`amore è stata poi restituita al suo prestigio culturale e artistico in tempi moderni.

 

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domenica 21 luglio – ore 21.30

Piazza di Treviolo

Teatro Due Mondi

Carosello

Una allegra e sgangherata banda composta da uomini – animali ripropone la vicenda, semplificata, dei Musicanti di Brema.

Questi viaggiatori, animali ormai vecchi e inutili, sono in viaggio alla ricerca di una nuova occupazione: hanno perciò formato un coro e sono intenzionati a guadagnare qualcosa cantando allegre canzoni per la strada.

Ma improvvisamente il concerto è interrotto dall'arrivo di un altro personaggio: una cicogna ferita che faticosamente porta nel becco un bambino.

La cicogna deve consegnare il nuovo nato a Madame Europa, ma la madre non si trova, anzi pare proprio che non voglia farsi trovare.

Il gallo, il cane, il gatto, l'oca e l'asino decidono quindi di aiutare la cicogna in questo importante compito, ma non dimenticano di continuare a cantare perchè per mangiare, loro e il bambino, ci vuole denaro.

Il finale sarà una sorpresa per tutto il pubblico, anche'esso coinvolto nella ricerca di Madame Europa, e anche se in maniere poetica, ironica e sfumata, gli spettatori potranno riflettere sui nostri tempi e su come il mondo stia cambiando: un mondo dove tutti si mescolano in un grande carosello di colori.

Maschere, trampoli e costumi delineano i personaggi che come nella tradizione delle antiche favole, sono sì animali ma raccontano gli uomini in forma di metafora.

Nello spettacolo convivono canzoni provenienti da tutta Europa, ritmi di percussioni che evocano suoni della natura e lingue vere e inventate.

 

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