COME SABOTARE QUALCOSA CHE FUNZIONA: CALDERONE E FRESCOFRESCO NON SARANNO DIRETTI DAL GRUPPO TEATRO FRAGILE

 

L’amministrazione comunale di Treviolo, anticipando normative non ancora vigenti e tagliando pesantemente costi e condizioni logistiche, trasforma le due prestigiose rassegne teatrali in eventi più modesti, da organizzare frettolosamente e senza garanzie di qualità.

Il Gruppo Teatro Fragile di Treviolo, che tali manifestazioni ha ideato e diretto, vede così negato il proprio ruolo.

 

CRONOLOGIA

 

29 aprile 2015. Dopo ripetuti solleciti, il comune di Treviolo convoca finalmente il Gruppo Teatro Fragile per discutere delle rassegne teatrali per l'anno 2015. In tale contesto e senza alcun preavviso, veniamo informati che la direzione artistica non sarà più assegnata per scelta politica al Gruppo Teatro Fragile, ma è già stato emanato un bando di gara d'appalto al quale chiunque può partecipare.

Guarda il capitolato del Comune

 

15 maggio 2015. Il Gruppo Teatro Fragile scrive al comune, chiedendogli di riconsiderare la scelta.

Ecco il testo:

Gentili Amministratori,

a seguito del recente incontro con l’assessore Benedetti e la funzionaria Vitari sul tema in oggetto, sentiamo il dovere e la necessità di porre al corrente le SS.LL. delle ragioni per le quali il Gruppo Teatro Fragile, associazione fondatrice e direttrice artistica delle rassegne teatrali treviolesi, ha deliberato di non concorrere al relativo bando indetto per l’anno 2015.

Nel 1997 la scrivente associazione propose all’amministrazione comunale di Treviolo un progetto per la realizzazione di due rassegne teatrali di grande formato, intravvedendo sul territorio una domanda inevasa e spesso latente o inconsapevole di iniziative ricreative, artistiche e aggregative di qualità.

Il comune approvò e ha sostenuto per 18 anni il nostro progetto, riconoscendo in esso l’offerta alla cittadinanza di una manifestazione di alto valore, che contribuisce a sprovincializzare e arricchire la cultura locale.

Proprio in quest’ottica educativa, le rassegne si sono connotate nella propria struttura: la presentazione di spettacoli teatrali di generi vari, di alto pregio formale e sostanziale, di contenuto d’attualità e a ingresso gratuito.

Altro aspetto importante delle due rassegne è la realizzazione di una manifestazione di tale portata da parte di enti puramente locali, quali il Gruppo Teatro Fragile, l’amministrazione comunale e, soprattutto nelle prime edizioni, altre realtà (banda musicale, alpini, GAT e volontari a titolo individuale) le quali, spesso da sensibilità politiche e ideali molto lontane tra loro, sono riuscite sempre a collaborare strettamente.

Le rassegne hanno riscontrato un sistematico successo di pubblico e di critica, divenendo un riferimento provinciale e un elemento di prestigio per il nostro paese.

La trasformazione oggi, di fatto, delle due rassegne in iniziative del comune che possono essere dirette da chiunque, costituisce dunque uno snaturamento profondo del loro carattere, oltre che uno “scippo” morale ai danni di chi ha investito perché nascessero, vivessero e prosperassero.

Il Gruppo Teatro Fragile è un’agenzia culturale, strutturata in forma di associazione senza scopo di lucro, nata e cresciuta sul territorio di Treviolo, dove svolge da due decenni attività, in buona parte a titolo gratuito, di promozione culturale e aggregazione sociale sia per gli adulti, sia per i bambini e ragazzi. Produce spettacoli, performance, animazioni di eventi, corsi di dizione e recitazione, letture pubbliche, ecc., esprimendo standard di affidabilità, sistematicità e professionalità elevatissimi, che nulla hanno da invidiare ad agenzie professionistiche dello stesso ambito.

Le due rassegne sono parte integrante degli obiettivi statutari del Gruppo Teatro Fragile, che si raccordano con le altre attività proprie, in particolare quelle di pedagogia teatrale rivolte agli adulti e ai bambini.

Mettere a repentaglio la direzione artistica di Calderone e Frescofresco deprime profondamente la visibilità sul territorio (e non solo) del Gruppo Teatro Fragile, impedendo a esso di continuare a essere quel riferimento culturale e ricreativo che è oggi, per divenire uno dei potenzialmente infiniti soggetti che competono tra loro per accaparrarsi un appalto comunale.

Prima di entrare nel merito del bando, vale la pena evidenziare come il metodo di emanazione e comunicazione dello stesso denotino, di fatto, un disinteresse da parte del Comune a un confronto costruttivo con le associazioni.

In vista di un così radicale stravolgimento della politica culturale del comune, sarebbe stato opportuno indire almeno una conferenza delle agenzie del territorio, istituendo un tavolo di lavoro dove formulare ipotesi per salvaguardare e favorire la tutela del patrimonio immateriale locale di cui tutti siamo custodi morali e avviare un processo di ricognizione informativa presso altre realtà analoghe alla nostra, al fine di pervenire a decisioni rispettose di tutte le esigenze.

Invece, si è preferita l’applicazione drastica e unilaterale di alcune disposizioni burocratiche, mettendo al corrente i tradizionali partner del comune solo a cose fatte. La presenza di due membri del Gruppo Teatro Fragile in Commissione cultura ritenevamo che fosse la soluzione più seria di ogni problematica informativa e di relazione con le istituzioni, ma evidentemente non è stato così, visto che la Commissione non è stata informata dei cambiamenti in atto.

Entrando nel merito del bando, la prima cosa che si rileva è che si prevede un taglio netto del 20% delle risorse finanziarie disponibili, deprimendo così la quantità e la qualità del prodotto, quando, invece, in tempi di ristrettezze finanziarie per le famiglie, eventi come Calderone e Frescofresco rappresentano preziose e rare opportunità di svago, aggregazione e sviluppo culturale, di cui il Comune dovrebbe farsi garante. Il bando non precisa se è possibile provvedere alla compensazione di tale taglio mediante il ricorso a sponsorizzazioni o fonti di finanziamento diverse.

L’assegnazione dei punteggi non esplicita criteri per noi importanti quali: la continuità della proposta, il numero degli spettacoli e il fatto che gli stessi siano tenuti da compagnie appartenenti a generi teatrali diversi.

L’eventuale assegnazione ad altri enti della direzione artistica delle rassegne comporta un prevedibile ulteriore abbattimento degli standard di qualità e dimensione. Infatti, Il Gruppo Teatro Fragile, ha sempre messo a disposizione gratuitamente le proprie strumentazioni tecniche (luci, fonica, furgone, attrezzature per speakeraggio, ecc.), il proprio personale (montatori, tecnici multimediali, manovali, ecc.), la stessa direzione artistica (ingaggi delle compagnie, formulazione del cartellone, stesura, impaginazione e distribuzione del materiale pubblicitario, vitto e alloggio di artisti, accoglienza e assistenza alle compagnie, ecc.), e, in generale, la propria competenza derivante da un’approfondita conoscenza della gestione della rassegna e di tutti i soggetti locali che concorrono alla sua realizzazione. Ciò ha consentito, in tutti questi anni, di utilizzare i fondi messi a disposizione dal comune solo per le più strette necessità, al fine di esaltare la qualità della rassegna.

Il capitolato non prevede gli spettacoli di strada, che sono stati una delle specialità distintive e più apprezzate dal pubblico e dalla critica delle 18 edizioni delle rassegne, sia per la suggestione in sé degli spettacoli, sia per la felice “invasione” degli spazi urbani che essi rappresentano.

La scansione temporale dell’iter proposto (scadenza del bando 8 giugno, inizio della rassegna Calderone mese di luglio) rende praticamente impossibile lo svolgimento di un’adeguata contrattazione con le compagnie teatrali da ospitare. Di solito, il programma si formula nel mese di aprile, in modo da riuscire a combinare il proprio cartellone con le tournée delle compagnie ospitate, ottenendo così migliori condizioni economiche e bloccando le loro date.

Nel bando emanato non è chiaro cosa accadrebbe qualora uno spettacolo non riesca a essere rappresentato per maltempo, nell’impossibilità di riuscire a spostarlo al chiuso. Il rischio di dover corrispondere una penale spingerebbe la direzione a scegliere sempre lo spazio al chiuso, minando uno degli aspetti più significativi in termini di fruizione da parte degli spettatori e di impatto sul territorio, quale appunto lo svolgimento di spettacoli all’aperto.

La richiesta della fideiussione e la complessità delle pratiche richieste favorisce la partecipazione al bando di enti che siano ben strutturati sul piano amministrativo, a prescindere dalla propria qualità culturale, artistica e sociale. Per il Gruppo Teatro Fragile significherebbe investire larga parte del proprio patrimonio finanziario e umano per l’assolvimento delle incombenze burocratiche, invece che per le attività di promozione socioculturale sul territorio.

Eppure, il “decreto milleproroghe” impone l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di ricorrere a centrali di acquisto oppure agli strumenti di e-procurement (Sintel- Mepa) dal 1 Settembre 2015, per cui si sarebbe potuta usare per quest’anno la gestione solita, elaborando nel frattempo una roadmap condivisa e approfondita che pervenisse a soluzioni meno draconiane.

Il comune di Treviolo avrebbe potuto anche formulare in MEPA/SINTEL un bando di gara a invito diretto, fissando l’importo per l’RDO aperto oltre il budget delle rassegne, magari considerate separatamente.

Un’altra soluzione interessante sarebbe potuta essere tenere in Comune l’intera gestione delle rassegne (nei suoi uffici o nella propria Commissione cultura), che si sarebbero potuti poi avvalere della consulenza artistica gratuita di enti di propria fiducia. Per quale ragione non sono state considerate o sono state accantonate queste possibilità?

In queste condizioni, dopo un lungo e approfondito confronto in sede di assemblea dei soci del Gruppo Teatro Fragile, si è pervenuti alla dolorosa presa d’atto che non ci è francamente possibile fornire al territorio il servizio cui ha diritto e che ha sempre caratterizzato le rassegne da noi dirette. Gestire il progetto con molti meno fondi, un’organizzazione frettolosa e un’esasperata attenzione agli aspetti burocratici ci metterebbe in condizione di realizzare qualcosa che non sarebbe poi tanto diverso da ciò che può essere fatto da chiunque, trasformando Calderone e Frescofresco in due delle molte scialbe rassegne “fast-food” che si vedono in giro.

In conclusione, dichiarando la nostra assoluta convinzione che codesta Amministrazione abbia agito con le migliori intenzioni di trasparenza amministrativa e buona gestione, non possiamo che sollecitare un profondo ripensamento del percorso intrapreso, nell’interesse primario e condiviso del migliore servizio alla cittadinanza e ai soggetti che si adoperano affinché si valorizzino le preziose risorse locali, che fanno di Treviolo una comunità viva e non un generico agglomerato di edifici e strade.

Ringraziamo per l’attenzione e porgiamo cordiali saluti.

 

8 giugno 2015. L'incarico è assegnato alla Cooperativa AttivaMente di Como. In tempi di gravi ristrettezze economiche per la cultura e l'arte, la non partecipazione di alcun ente teatrale bergamasco al bando è un segnale che reputiamo molto significativo e importante: un riconoscimento di stima e rispetto verso il nostro lavoro.

Guarda il verbale

 

15 giugno 2015. Il Comune risponde dopo 30 giorni alla lettera del Gruppo Teatro Fragile.

Guarda la lettera del Comune

 

16 giugno 2015. Il Gruppo Teatro Fragile decide di rendere pubblica la questione.

Ecco il testo del comunicato:

Gentili colleghi, giornalisti, organizzatori, collaboratori e amici, dopo 18 edizioni annuali consecutive di Calderone e Frescofresco con questi risultati:

· 280 spettacoli – di cui una trentina di debutti – di ogni genere teatrale e di compagnie locali e internazionali;

· 55mila spettatori di ogni fascia di età ed estrazione socioculturale;

· decine di articoli e servizi giornalistici;

· ingresso gratuito, con l’avvicinamento al “teatro vivo” di ampie fasce di persone nuove;

i due festival, creati e diretti dalla nostra compagnia, e dove spesso siete stati nostri ospiti, recensori o anche semplici spettatori, il Comune di Treviolo, nostro partner organizzativo e finanziatore, ha deciso di affidarne la direzione artistica mediante un bando di concorso pubblico, nell’intenzione di anticipare le future normative in fatto di trasparenza e di tagliare le spese.

Abbiamo preso la grave decisione di non partecipare al bando per delle ragioni che sentiamo il dovere di comunicarvi.

1. Nel 1997 proponemmo all’amministrazione comunale di Treviolo un progetto per la realizzazione di due rassegne teatrali di grande formato e di alto livello, intravvedendo sul territorio una domanda inevasa di iniziative ricreative, artistiche e aggregative di qualità. Il comune accettò una sfida che, grazie al sostegno di un pubblico sempre numeroso e all’ottimo riscontro dei media, si è rinnovata fino allo scorso anno. Il togliere al Fragile questo ruolo centrale e rimandarlo a una competizione di mercato rappresenta dunque uno scippo morale nei nostri riguardi.

2. Le due rassegne sono state in questi anni un importante laboratorio di sinergie tra enti pubblici, privati e il mondo dell’associazionismo locale, che si sono formati e professionalizzati, prescindendo dalle rispettive sensibilità ideali e politiche, per realizzare un evento che animasse il territorio con un’offerta di prim’ordine e non meramente d’evasione. D’altro canto, a parte le fisiologiche discussioni, mai si sono riscontrati dissapori o fatti che potrebbero in qualche modo aver deteriorato i rapporti tra noi. La soppressione di questa dimensione locale mette fine a questa pratica virtuosa.

3. Le rassegne, come già detto, hanno riscontrato un sistematico successo di pubblico e di critica, divenendo un riferimento locale, provinciale e un elemento di prestigio per il nostro paese. Come hanno più volte sottolineato gli artisti stessi che abbiamo ospitato, i bambini e gli adulti spettatori delle nostre rassegne, hanno avuto l’occasione di educarsi alla partecipazione, rivelandosi attenti, critici, entusiasti e, in ogni caso, molto civili e rispettosi nei riguardi di tutti. Perché stravolgere le condizioni che hanno reso possibile questo risultato?

4. La scelta da parte del Comune di pervenire alla nuova modalità di assegnazione degli incarichi per le manifestazioni non è stata condivisa in alcun modo, né con noi, né con le altre associazioni, né con la stessa Commissione comunale alla cultura, venendo pubblicata sui portali internet istituzionali e dandone notifica solo a cose fatte.

5. Il taglio netto del 20% delle risorse finanziarie disponibili, deprime sostanzialmente la quantità e la qualità del prodotto, quando, invece, in tempi di ristrettezze finanziarie per le famiglie, eventi come Calderone e Frescofresco rappresentano preziose e rare opportunità di svago, aggregazione e sviluppo culturale, di cui il Comune dovrebbe farsi garante. Il bando non prevede nemmeno che si possa provvedere alla compensazione di tale taglio mediante il ricorso a sponsorizzazioni o fonti di finanziamento diverse.

6. L’assegnazione ad altri della direzione artistica delle rassegne possiamo solo sperare che non comporti un ulteriore abbattimento degli standard di qualità e dimensione. Infatti, Il Gruppo Teatro Fragile ha sempre messo a disposizione gratuitamente le proprie strumentazioni tecniche, la direzione artistica e/o propri spettacoli, il proprio personale e, in generale, la propria competenza derivante da un’approfondita conoscenza della gestione della rassegna e di tutti i soggetti locali che concorrono alla sua realizzazione.

7. Il capitolato del bando non prevede gli spettacoli di strada, che sono stati sempre una delle specialità distintive delle nostre rassegne.

8. La scansione temporale dell’iter proposto (scadenza del bando 8 giugno 2015, inizio della rassegna Calderone mese di luglio) rende praticamente impossibile lo svolgimento di un’adeguata contrattazione con le compagnie teatrali da ospitare, al fine di ottenere le condizioni migliori per tutti.

9. La richiesta di una fideiussione e la complessità delle pratiche previste favorisce la partecipazione al bando di enti che siano ben strutturati sul piano amministrativo, a prescindere dalla propria qualità culturale, artistica e sociale. Per il Gruppo Teatro Fragile (associazione senza scopo di lucro con un bilancio da poche migliaia di euro) significherebbe investire larga parte del proprio patrimonio finanziario e umano per l’assolvimento delle incombenze burocratiche, invece che per le attività di promozione socioculturale sul territorio.

Insomma, gestire il progetto con molti meno fondi, un’organizzazione frettolosa e un’esasperata attenzione agli aspetti burocratici ci metterebbe in condizione di realizzare qualcosa che non sarebbe poi tanto diverso da ciò che può essere fatto da chiunque, rischiando di trasformare Calderone e Frescofresco in due delle molte scialbe rassegne “fast-food” di cui non sentiamo di certo l’assenza nella nostra provincia.

Inutile dire che, prima di rivolgerci a voi, abbiamo scritto agli amministratori treviolesi, per sollecitare un confronto e un eventuale ripensamento, ottenendo al trentesimo giorno successivo una risposta scritta del tutto elusiva.

Ringraziandovi per l’attenzione, vi chiediamo di considerare la possibilità di sostenerci in questo momento difficile, nei modi che sono nelle vostre possibilità e competenze.

Un caro saluto.

 

Carlo D'Addato - direttore artistico.

 

P.S. Il bando ha avuto il seguente esito: due iscritti, di cui uno respinto per vizio di forma. L’incarico è stato così assegnato alla Cooperativa Attivamente di Como, a cui auguriamo buon lavoro, sinceramente.

 

 

 

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