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"ABBOZZANDO OMBRE
COME TRACCE DI VOLO"

 

Con Sara Alborghetti, Stefano Asperti,  Cristina Facoetti, Rossana Foresti, Monia  Locatelli, Giovanni Bertocchi, Isabella Burgo, Enrica Enzler

drammaturgia e regia Carlo D'Addato

 

Il nuovo spettacolo del Teatro Fragile è, come al solito, il prodotto del lavoro che il Gruppo svolge sul territorio nel corso della stagione che si chiude.

Vedremo quindi sulla scena, insieme con gli attori titolari, gli allievi del secondo anno della scuola di recitazione che si svolge a Treviolo, che in questo modo realizzano quella specie di apprendistato artistico che permetterà loro in futuro di affrontare le scene autonomamente o all’interno del Gruppo stesso.

Anche nei contenuti dello spettacolo riecheggiano i temi affrontati e “metabolizzati” nelle varie esperienze svolte, per esempio con i ragazzi della scuola media.

Ciò di cui parleremo stavolta, è della responsabilità che ogni persona ha nei confronti della propria vita, ma anche di quella altrui, e di come la consapevolezza di essa sia il presupposto per diventare partecipi e protagonisti del proprio tempo.

Per farlo abbiamo intrecciato frammenti di letteratura “ufficiale” con alcuni racconti di fatti cui sono stati testimoni diretti gli attori stessi, per tentare di ritrovare i punti di collegamento, per esempio, tra la poesia più alta e le piccole storie quotidiane di ognuno di noi.

Cosa accomuna George Gray de “L’antologia di Spoon River” di Masters con “L’albatro” di Baudelaire e le vicende della Pina Casati di Crespi d’Adda?

La nostra ipotesi è che per tutti si tratti di scegliere cosa essere: uccelli che non volano più, come i tacchini, oppure uccelli che volano ancora, come i gabbiani?

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