"VAGAR DA COSA A COSA"
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Con Marianna Agostino, Sara Alborghetti, Stefano Asperti, Giovanni Bertocchi assistente alla regia Lina Chinati drammaturgia e regia di Carlo D’Addato
Come sarà il futuro? La letteratura fantastica e la divulgazione scientifica ci propongono diversi scenari, da quelli apocalittici in cui paurosi marchingegni pilotati dai cattivi o autocomandati tengono l’umanità intera in schiavitù, a quelli rosei dove gli uomini e le donne possono vivere in perfetta libertà, sbolognando a macchine e computer i lavori pericolosi, faticosi e noiosi. Comunque vada a finire, ci è venuta voglia di fermarci un attimo a riflettere su com’è nato e si articola il rapporto tra gli esseri umani e le cose. Lo spettacolo propone essenzialmente tre quadri nei quali si vede: 1) Come l’umanità, spinta dalle necessità e a costo di molta fatica, impara a usare gli oggetti (e ad abusarne), sia come strumenti di lavoro, sia come strumenti di svago, guerra e religione. 2) Come il valore dell’oggetto diventa presto ben più importante dell’oggetto stesso di valore (la camicia firmata è ambita per il suo costo monetario, anche se è meno pregiata di quella confezionata dalla sarta sotto casa). 3) Come alcuni oggetti particolarmente legati alla nostra vita assumono un significato simbolico e diventano specchi del nostro essere e divenire, diversi per donne e uomini. Il parlare di cose tanto complicate ci suggerisce di adoperare un registro narrativo scanzonato, senza ambizioni scientifiche, alternando situazioni grottesche a momenti di pathos e quieta affabulazione, in modo che lo spettacolo possa essere digeribile per chiunque abbia voglia di intraprendere con noi un viaggio tra riflessioni, risate ed emozioni. |
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