CALDERONE
2011
TUTTI GLI SPETTACOLI SONO A INGRESSO
GRATUITO
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Organizzazione COMUNE DI TREVIOLO
Direzione artistica
GRUPPO TEATRO
FRAGILE |
A CAUSA DEL MALTEMPO SI SONO RESE NECESSARIE LE SEGUENTI VARIAZIONI DI PROGRAMMA:
- “Le luci negli occhi” , spettacolo di narrazione del Teatro dei Burattini di Varese, si svolgerà mercoledì 20 luglio, alle ore 21.30, alla Cascina Colombo di Curnasco di Treviolo.
- “Suggestioni barocche”, spettacolo itinerante del Silence teatro, si svolgerà sabato 23 luglio, alle ore 21.30, al Parco Zanchi di Treviolo.
- “Kiratam”, spettacolo Kathakali del Teatro Tascabile di Bergamo, è rimandato a data da destinarsi.
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Gruppo Teatro Fragile sito www.bibliotecatreviolo.org/news/2011-07/
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Il Cortile Cascina Colombo di Curnasco di Treviolo si trova in Via Isaia Callioni guarda la mappa Lo spettacolo di strada di Treviolo si svolge al Parco Zanchi, in via Molino guarda la mappa Lo spettacolo di strada di Albegno si svolge nella piazza della chiesa, piazza Conciliazione guarda la mappa
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È con piacere che vi presento la quindicesima edizione della rassegna Teatrale “Calderone”, rassegna pensata per portare nel territorio di Treviolo una selezione di diversi generi teatrali adatti a riconferire al teatro quel carattere popolare che gli è proprio e che può far nascere occasione di riflessione e confronto anche da una risata. Una programmazione di spettacoli capace di coinvolgere un pubblico di appassionati ma anche di famiglie che vogliano condividere momenti speciali proponendo il teatro come forma d’arte, occasione di divertimento e di crescita personale. Una proposta vicina alle persone perché il teatro possa essere punto d’incontro e di riferimento per i cittadini e non solo meta per esperti e critici. Confidiamo, con quest’offerta culturale, di essere riusciti davvero a raggiungere i desideri e i gusti di ognuno di voi, nessuno escluso. Che lo spettacolo abbia inizio…
Fabiano Zanchi – Assessore alla Qualità della vita del comune di Treviolo
Nove spettacoli teatrali di generi vari e a ingresso gratuito, tutte le sere dal 10 al 18 luglio a Treviolo. Questa è la formula ormai rodata con la quale si propone la quindicesima edizione di Calderone, per ribadire e consolidare il successo di presenze e qualità di una manifestazione ormai tradizionale nel panorama ricreativo e culturale dell’estate bergamasca. La rassegna nasce dall’importante impegno logistico e finanziario del comune di Treviolo e del Gruppo Teatro Fragile, che cura anche la direzione artistica. Il programma di quest’anno si richiama ancora alla filosofia ormai nota: offrire a un pubblico spesso lontano dall’arte scenica una panoramica della realtà teatrale contemporanea meno istituzionale. Presentando lavori che coniugano la serietà della ricerca espressiva e di contenuti con l’originalità e la piacevolezza, si alternano dunque presenze di artisti già ospitati a nuove proposte. Un esempio, insomma, di divulgazione del teatro come occasione di aggregazione sociale e di riflessione collettiva. Le proposte di quest'anno iniziano domenica 10 con un suggestivo spettacolo di piazza ad Albegno: “Mescla", di BilicoTeatro. Lunedì 11 cominciano invece gli spettacoli da palco a Curnasco con la proposta della giovane compagnia Les MisEnsamble dal titolo “Way to blue”, un’originale riflessione sulle eterne questioni del dolore, della vita e della morte. Salto di genere vertiginoso martedì 12, con una simpatica commedia dialettale bergamasca: “La pasiensa del sciur preost” della Compagnia F.O.M. di Mozzo. I l giorno dopo, mercoledì 13, incontreremo invece il Teatro dei Burattini di Varese che ci propone l’altro importante aspetto della propria produzione, attraverso lo spettacolo di narrazione “Le luci negli occhi”, dedicato all’attualissimo tema dell’emigrazione. Una pièce classica per giovedì 14: le compagnie Slapsus & Luna e Gnac presentano “Tempesta”, loro collaborazione al cospetto di uno dei grandi capolavori shakesperiani. Altra capriola di genere tipica di Calderone venerdì 15, con la compagnia Ambaradan che ci propone uno scoppiettante caleidoscopio ironico del mitico mondo del rock, “Rockquiem”. Sabato 16 è invece la volta dei padroni di casa del Gruppo Teatro Fragile che propongono “Effetto postale”, monologo molto particolare dove si parla di una crisi d'identità come occasione di riflessione sul rapporto con la realtà. Il Teatro Tascabile di Bergamo domenica 17 ci onora, anche quest’anno, di un debutto, proponendoci il nuovo spettacolo di danza indiana kathakali “Kirata”, ricco di suggestioni esotiche, ma anche di momenti di narrazione divertente. Spettacolo di chiusura lunedì 18 nella cornice magica del parco Zanchi di Treviolo con le “Suggestioni barocche” del Silence teatro, per affidare un commiato sognante ai nostri affezionati spettatori.
Carlo D’Addato – direttore artistico
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Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito
In caso di pioggia, gli spettacoli sono annullati
Clic sul titolo dello spettacolo per vederne la scheda
domenica 10 luglio - Piazza di Albegno di Treviolo Bilicoteatro
lunedì 11 luglio - Cascina Colombo di Curnasco di Treviolo Les MisEnsamble
martedì 12 luglio - Cascina Colombo di Curnasco di Treviolo Compagnia F.O.M. di Mozzo
mercoledì 13 luglio - Cascina Colombo di Curnasco di Treviolo RIMANDATO A MERCOLEDI' 20 LUGLIO, STESSO POSTO, STESSA ORA Teatro dei Burattini di Varese
giovedì 14 luglio - Cascina Colombo di Curnasco di Treviolo Slapsus + Luna e Gnac
venerdì 15 luglio - Cascina Colombo di Curnasco di Treviolo Ambaradan
sabato 16 luglio - Cascina Colombo di Curnasco di Treviolo Gruppo Teatro Fragile
domenica 17 luglio - Cascina Colombo di Curnasco di Treviolo Teatro Tascabile di Bergamo RIMANDATO A DATA DA DESTINARSI
lunedì 18 luglio – Parco Zanchi di Treviolo Silence teatro RIMANDATO A SABATO 23 LUGLIO, STESSO POSTO, STESSA ORA
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spettacolo in strada sui trampoli
Bilicoteatro
Con: Serena Andreini, Katiana Cadei, Gloria Cornolti, Laura Mola, Laura Morali, Mauro Danesi, Stefano Locatelli, Clara Luiselli, Daniela Petrò, Stefano Prussiani, Cristina Tallia – regia: bilicoteatro - suoni dal vivo: Osvaldo Arioldi Schwarz - voci Daniela Remondini
Personaggi sui trampoli e personaggi con i trampoli a terra utilizzano i differenti piani per ignorarsi, discriminare e contaminarsi assumendo atteggiamenti e comportamenti differenti in funzione del proprio grado di accettazione delle diversità. La danza con i trampoli come strumento espressivo in grado di enfatizzare immagini e movimenti. Lo spazio pubblico urbano come palcoscenico privilegiato in quanto sede naturale delle relazioni sociali, riportando la piazza e la strada al loro ruolo originario. Uno spettacolo che spinge lo spettatore non solo ad interrogarsi sul proprio livello di tolleranza, ma a riflettere sulla capacità di accrescere la propria identità culturale attingendo alle culture altrui
Les MisEnsamble
Con: Romina Alfieri, Silvia Masper, Alessandra Spinelli - Da un’idea di Romina Alfieri - Fotografie: Paolo Fornoni, Rossana Rinaldi, Claudio Rossi - Luci: Marco Cattaneo
“Notte di Capodanno, anno 1978. Notte di luna piena, di luce sopra le cose che un po’ è bella e un po’ ti mette addosso agitazione. Sul tetto di una casa abbandonata due donne si scoprono unite da un sentire comune, da un destino che le ha fatte incontrare ad un passo dall’abisso, salvandole. Entrambe alla ricerca di un posto nel mondo, quello in cui sai che dovresti stare, un posto che non è proprio un posto è più... sei più tu, ecco. E tu. CLICK Hai mai visto qualcuno buttarsi giù?”
Commedia in due atti di Luigi Galli
Compagnia F.O.M. di Mozzo
Con: Mario Maestroni, Luisa Passera, Rosa Gamba, Nicoletta Cortinovis, Vincenzo Sirtoli, Angela Barossi, Daniela Brena, Michele Mazzola, Ivana Mosca, Giusi Nava, Filippo Bonati, Renato Gavazzeni, Pierino Locatelli - Scene: C. e M. Mazzola - Trucchi e costumi: S. Gambarara - Trovarobe: G. Filisetti - Suggeritore: S. Mazzola - regia: Vittorio Rota
La storia è la ricorrenza dell’anniversario di ordinazione del parroco di paese. Naturalmente in questa trama non si possono dimenticare tutte le persone che passano per la canonica. Dalla signora che gestisce il bar dell’oratorio, alla ragazza che dà una mano come segretaria, al sagrestano, alle amiche della madre che fa anche da perpetua, ai genitori dei bambini che si preparano alla prima comunione. Insomma, tutte le persone che possono avere bisogno del parroco, ma che non pensano mai che il parroco potrebbe avere bisogno di loro per il restauro dell’altare della Madonna, oppure per le prediche della domenica da preparare. Per l’anniversario le suore della scuola materna vogliono preparare una sorpresa al parroco, insegnando ai bambini una canzoncina per festeggiarlo... Insomma, intorno al nostro prete si muove la caricatura dei personaggi che si possono trovare in ogni parrocchia, con i loro difetti e i loro pregi.
Teatro dei Burattini di Varese
di e con Betty Colombo
È uno spettacolo di narrazione sul sentimento dell’emigrazione esplorato attraverso tre storie. La Lucia del Manzoni deve scappare dalla sua casa, deve abbandonare affetti e luoghi amati per non subire le vessazioni di un uomo potente ed arrogante. La sua è un’emigrazione forzata, consumata fra la lacerazione del lasciare forzatamente la sua terra e un futuro oscuro, non scelto, che può solo fare paura. L’acqua che attraversa è un solco larghissimo. La seconda storia è tratta da un racconto di Sciascia. Un gruppo di uomini ha deciso di andare in America a cercare il lavoro e la fortuna che la loro terra d’origine gli nega. Scappano dalla povertà e dalla miseria; hanno preparato il viaggio, hanno venduto tutto il vendibile per pagarsi il biglietto su un’imbarcazione clandestina, portano con sé gli oggetti della loro terra e un bagaglio immenso di aspettative, di timori, di sogni da realizzare. Il mare che li sospinge lontano sembra cullarli in un limbo prima dello sbarco. Ma gli scafisti disonesti non sono invenzione moderna: come pirati sanguinari rubano soldi e futuro facendo sbarcare i malcapitati in una terra che non è certamente quella promessa. La Bagin di Cazzago Brabbia è partita alla volta dell’Argentina nel 1888. Porta con sé la figlioletta di un anno e la determinazione di riportare a casa un marito che sembra averla dimenticata. Viaggia in nave con gli emigranti veri che non sanno che cosa troveranno al di là dell’oceano e che combattono in gruppo la nostalgia che li attanaglia ancora prima che la nave salpi. Il suo tentativo di distinguersi dagli altri, di non farsi fagocitare dalla categoria degli EMIGRANTI si stempera presto nella solidarietà verso gli altri che, come lei, vivono il sentimento dell’emigrazione.
Slapsus + Luna e Gnac
Con: Giovanni Locatelli, Federica Molteni, Pierangelo Frugnoli, Michele Cremaschi, Lorenzo Baronchelli, Michele Eynard, Pablo Leoni e Francesco Zaccaria – regia: Carlo Rossi – luci: Adriano Salvi – costumi: Rita Giacobazzi - musiche originali: Pierangelo Frugnoli
La tempesta è l’ultima opera interamente attribuita all’Immortale Bardo, ed è una delle più strane, in bilico come si trova tra il dramma e la commedia. Tempesta! accentua l’aspetto metateatrale dell’opera raccontandone la messa in scena da parte di una sgangherata compagnia di guitti, una specie di moderna famiglia di artisti itineranti che si avvale di antico mestiere e di inaspettate risorse tecnologiche, musica dal vivo, videoproiezioni e trovate da saltimbanchi. È questo il terreno di gioco su cui attori e regista ingaggiano un divertentissimo confronto col testo Shakespeariano, senza esclusione di colpi di scena ed effetti speciali. La Trama:
Prospero, duca spodestato di Milano, dopo aver vissuto dodici anni
di esilio forzato in un’isola deserta con la figlia Miranda, il
selvaggio Calibano e lo spirito Ariel, usa i suoi poteri magici per
scatenare una tempesta e far naufragare la nave su cui viaggiano i
suoi nemici: il Re di Napoli e il fratello Antonio, con il loro
seguito. Prospero, con i suoi incantesimi, riesce a separare tutti i
superstiti del naufragio cosicché ognuno crede che l’altro sia
morto. Calibano incappa in Stefano e Trinculo, due ubriaconi della
ciurma, e cerca di mettere insieme una ribellione contro Prospero.
Nel frattempo, nasce una relazione romantica tra Ferdinando, figlio
del re di Napoli, e Miranda.
Ambaradan
di e con Lorenzo Baronchelli e Pierangelo Frugnoli
Due musicisti, due famose rockstar, due amici inseparabili sul palco e nella vita, due animali da palcoscenico perfetti… ehm… quasi perfetti… iniziano l’ennesimo concerto pieno di ritmo, energia e rock ‘n roll! Tutto da manuale, no? …no! Basta un piccolo incidente e i due assatanati rockers, si ritrovano di colpo catapultati in un’avventura assurda, surreale, grottesca, aldilà di ogni immaginazione. In un susseguirsi di colpi di scena, sorprese, gags, ribaltamenti, viaggi assurdi, seguiremo l’epopea di questi due clown, alle prese con una situazione più grande di loro, molto più grande di loro. Risate assicurate… in 3D!
Lo stile dello spettacolo si inserisce nel filone, ben noto ai due,
del clown contemporaneo: la costruzione dei personaggi, la relazione
Bianco – Augusto, le gag. Una comicità giocata sul ritmo e la
sorpresa, fatta non di dialoghi e battute, ma costruita sulla
“situazione”, sulle “intenzioni”, immediata senza essere banale,
sottile ma adatta a qualunque tipologia di pubblico, senza limiti di
età.
Gruppo Teatro Fragile
Con: Sabina Ballerini, Luca Cammarata, Luisa Limonta, Silvia Sonzogni – Trucco: Lori Piazza – Costumi: Giusi Piazza – Assitente alla regia: Pierangela Cattaneo – Testo e regia: Carlo D’Addato
Una storia minima, un monologo per quattro attori, perché uno solo non basta a rappresentare come si deve ciascuno strato della personalità umana. Corrado Domandini, protagonista della vicenda, è un uomo d’oggi, senza niente di straordinario, nel quale però un giorno, in modo inatteso, si scatena una crisi esistenziale. Capita a tutti, no? La faccenda ha inizio quando si reca per una pratica in un ufficio postale e si accorge che i presenti interagiscono con lui non come essere umano, piuttosto come un’entità immaginaria, senza identità e, addirittura, senza una vera consistenza fisica. Spiazzato da questa evidenza, si ritrova così a navigare in un mare di dubbi e a battagliare sia con se stesso, sia con le presenze delle persone più care che filtrano nelle sue rievocazioni: chi sono? che significato ha la mia vita? cosa comunico davvero agli altri? Uno dopo l’altro, saggia tutti i provvedimenti che il buon senso ci suggerisce in casi del genere: ignorare il problema, minimizzarlo, reagire, confidarsi, chiedere aiuto, eccetera. Nulla tuttavia sembra in grado di risollevarlo dal baratro, fino a quando un giorno, in mezzo a mille perplessità, decide d’immergersi nella natura selvaggia del paesaggio montano, riscoprendo come per incanto la propria dimensione primordiale, animale e, dunque, reale e viva. Dopo quindici anni di produzioni dedicate a riflettere su svariate problematiche della convivenza umana e del rapporto di questa con la natura, il Gruppo Teatro Fragile si mette stavolta a confronto con la dimensione individuale dell’esistenza, a caccia di angolazioni originali e rivelatrici dalle quali proporre agli spettatori di osservare, osservarci e osservarsi.
teatro-danza classico indiano stile Kathakali
Teatro Tascabile di Bergamo
Con: Alessandro Rigoletti, Beppe Chierichetti, Ruben Manenti e Christian Cestaro
Il Kathakali è il teatro indiano per antonomasia. Originario del Kerala, nell'India sud-occidentale, il Kathakali, nella sua forma attuale, viene fatto risalire alla seconda metà del XVII secolo quando il Rajah di Kottarakkara compose gran parte del repertorio rifacendosi all'epopea classica induista del Ramayana e del Mahabharata. Il momento del suo massimo splendore si colloca intorno alla metà dell’Ottocento. In seguito, il Kathakali andò soggetto alla generale decadenza della cultura tradizionale indiana sotto il dominio britannico. Dopo l’indipendenza (1947), grazie alla spinta di alcuni appassionati poeti e all'intelligente azione del governo regionale, il Kathakali è tornato all'antico splendore e gode di una vitalità e una popolarità sempre crescenti. La fama del Kathakali, un mito anche per la pratica scenica occidentale, ha le sue radici nel rigore della tecnica e della preparazione tecnica dei suoi attori.
Silence teatro
Regia: Luigi Pezzotti
Suggestioni Barocche, un viaggio nel tempo e nei sentimenti. Vestiti con eleganti abiti di foggia secentesca, il volto e il capo coperti di argilla bianca, una decina di attori attraversa la città con leggerezza, capaci di creare un'atmosfera di assorto silenzio, di stupito incantesimo. In un procedere di contrappunti e fughe, gli attori vivono la città (con le sue vie, le fontane, i monumenti, gli edifici...) ricreandola e trasformandola in una dimensione magica e atemporale, in un intarsio mitico e favoloso. L'azione scenica non è costruita solo attorno ai luoghi e alle cose, ma anche intorno alle emozioni e agli atti emotivi, come l'amore, la gelosia, il bacio, il riso... che gli attori affrontano con ironia, ora lieve, ora marcata. E il sentimento, enfaticamente simulato, è come gridato nella fissità delle figure in posa, nelle iperboli, nelle metafore. La parola lascia il posto alla pura immagine, capace di suscitare emozioni e di evocare atmosfere ora sensuali, ora giocose, ora tenui e malinconiche.
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