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"CONGETTURE DI CONFINE"
(ovvero la fantastica storia dell’Isola di Pasqua)

 

lo spettacolo fa parte del Progetto Teatro & Ambiente

 

 

Con Sabina Ballerini, Giovanni Bertocchi, Francesca Busi, Luca Cammarata, Luisa Limonta, Fabiola Maffeis, Franco Martinoni, Silvia Sonzogni

Luci e fonica Pierangela Cattaneo

Testo e regia Carlo D’Addato

Non sempre ciò che vien dopo è progresso.

(Alessandro Manzoni - Del romanzo storico)

 

n un villaggio polinesiano sono in corso le attività quotidiane, interrotte dall’annuncio dell’avvistamento dei guerrieri di una tribù rivale, che potrebbe invadere quella terra e sterminarne la popolazione.

Le reazioni dei membri della tribù a queste notizie sono diverse: da chi vorrebbe fuggire lontano a chi vorrebbe affrontare in battaglia i nemici.

La regina sacerdotessa Arika Mau emette un oracolo: il solo modo per salvare il proprio popolo è partire per mare in direzione del sorgere del sole.

Ancora una volta, tutti gli abitanti decidono di riporre fiducia in lei e, quindi, il viaggio della speranza si compie, fino a raggiungere un’isola che sarà battezzata Rapa Nui. Essa si presenta ai loro occhi come un paradiso di bellezza e ricchezza di risorse.

L’euforia e il benessere accompagnano dunque per un lungo periodo il popolo di Arika Mau, fino a quando lei, ormai vecchia, annuncia la necessità di trovare un nuovo regnante.

Per scongiurare le lotte intestine e la probabile violenza che ne potrebbe scaturire, la nuova profezia della regina questa volta prescrive la gara per la costruzione delle statue di pietra chiamate moai, la cui realizzazione determinerà il prestigio e la vittoria del potere.

Tutti si affannano, direttamente o indirettamente, per costruire i moai, dimenticando le più elementari regole di sostentamento ambientale e di sopravvivenza sociale, fino a desertificare l’isola e a scatenare una carestia tremenda.

Una parte del popolo si ribella a questa deriva suicida, abbattendo i moai e maledicendo la dinastia di Arika Mau, tuttavia l’incapacità di trovare forza e capacità per rovesciarla costringono alla fine a dare ancora fiducia a lei.

L’ultima profezia della regina prima della sua morte parla di eventi straordinari che sopraggiungeranno dall’esterno. Il giorno di Pasqua del 1722 essa pare avverarsi con l’arrivo di una nave olandese.

L’ammiraglio, per prima cosa, decide di sterminare la famiglia reale, presentandosi così, agli occhi del popolo, come una sorta di salvatore e liberatore.

Lui ride divertito da questo equivoco e non indugia a mettere in atto i propri veri intenti.

Lo spettacolo vede sette attori in scena che, con grande vivacità, fisicità, pathos e vis comica accompagnano gli spettatori nella narrazione, tra dialoghi serrati, monologhi e danze sfrenate.

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